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Festività tradizionali in Friuli Venezia Giulia

22 Febbraio 2024

2 minuti

Per molti corregionali all’estero le festività tradizionali diventano un motivo importante per ritornare a casa. Ed in Friuli Venezia Giulia molte sono le tradizioni a calendario.

Per citarne alcune fra le più note:

    I Krampus, creature demoniache, simili a demoni o a satiri, che accompagnano San Nicola durante le festività natalizie e che ancora oggi si trovano nell’area Nord-Est della regione. In alcune comunità della regione, la notte del 5 dicembre, conosciuta come Krampusnacht (la Notte di Krampus), è dedicata al Krampus. In questa tradizione, i Krampus visitano le strade, spesso accompagnato da San Nicola, per “punire” i bambini dispettosi o disubbidienti. I costumi del Krampus sono spesso caratterizzati da pellicce scure, corna, maschere demonicamente dettagliate e zoccoli. Queste rappresentazioni del Krampus possono variare da comunità a comunità, ma condividono generalmente l’aspetto minaccioso e spaventoso. La figura del Krampus è radicata nelle antiche tradizioni folcloristiche delle regioni alpine, e la sua presenza è spesso associata a riti propiziatori e alla scaringatura, ovvero il cacciare gli spiriti maligni in modo da garantire prosperità e fortuna per il nuovo anno.

      I Pignarûls, grandi falò che vengono accesi in tutta la regione durante le festività natalizie per celebrare il solstizio d’inverno. Le accensioni si protraggono fino all’Epifania, giorno in cui si organizza un importante evento nel comune di Tarcento (UD). Qui l’Epifania Friulana vive una intensa vigilia, il 5 gennaio, grazie ai pignarulârs che sono gli artefici dell’allestimento dei Pignarûi che verranno accesi la sera del 6 gennaio. Essi si contendono in un’avvincente corsa con carri infuocati alla presenza del Vecchio Venerando, figura cardine del rito epifanico, l’ambito Palio. Il 6 gennaio sul fare della sera il corteo storico sfila tra la folla percorrendo le vie del centro cittadino. Il Venerando racconta d’antiche Epifanie, poi sale, in fiaccolata, verso località Coia, seguito da migliaia di torce dando così vita a uno spettacolare nastro di fuoco lungo i tornanti della collina. Il Vieli Venerando (Vecchio Venerando), figura simbolica di nonno e di narratore, accende il grande falò, il Pignarûl Grant, e predice in base alla direzione del fumo l’andamento della nuova annata. 

– I Carnevali tradizionali alpini. Ancora oggi vengono tramandate con amore e passione tradizioni carnevalesche del tutto particolari e soprattutto nelle aree montane della regione. Fra le ricorrenze più famose si ricordano: il Carnevale di Resia, il Carnevale di Sappada e il Carnevale di Sauris. Gli elementi che li accomunano sono senz’altro i costumi tradizionali e la spontaneità degli eventi. Gli abitanti di queste comunità sono i primi veri e propri protagonisti del carnevale.

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